Quantcast
Channel: Da ieri a domani » poesia
Viewing all articles
Browse latest Browse all 2

Borges, l’ambasciatore e la voce di Buenos Aires

0
0

 

 

 

 

FILEBORGES

 

 

“Per Borges la poesia non andava solo letta, ma soprattutto ascoltata”. Cosa c’è di più bello che osservare un appassionato cultore del più grande scrittore del proprio Paese mentre lo legge sia in italiano che nella sua lingua facendoti sentire le pieghe delle parole e del discorso attraverso la poesia? Se lo fa un argentino, possiamo starne certi: è un atto di seduzione verso il pubblico, sia per l’inflessione così particolare, più intuitiva dello spagnolo classico (il castigliano), sia per quel modo di fare energico e “appuntito” che hanno i nostri cugini di Buenos Aires. Così, un’idea nata per caso è diventata una specie di festa letteraria a Rocca Santa Maria di Serramazzoni quando è stato invitato tramite amici sassolesi l’ex ambasciatore argentino in Italia Luis Mendiola per una lettura a cui teneva molto: le più belle poesie di Borges.

 

IL FILMATO:

http://www.youtube.com/watch?v=3njMBm1rbn4

 

 

 

 

duddu 

 

 santelmo2

 

 

Jorge Luis Borges ha bisogno di poche presentazioni: è stato il più grande e fantasioso scrittore argentino del Novecento  in un Paese che ha dato alla grande letteratura tanti scrittori di livello mondiale. Autore di gialli, di racconti surreali e a volte “psichedelici”, autore della celebre raccolta di racconti “Altre inquisizioni” (secondo molti uno dei capolavori del Novecento), curatore di collane di culto con autori minori o infimi ma di gran vaglia da lui scoperti, appassionato di psicanalisi e storia della religione, Borges è stato anche un poeta di livello internazionale ed pubblicato anche in italiano. Ma la poesia, rispetto alla sua celebre produzione in prosa – sia di novelle che di saggi – da noi è ancora poco conosciuta.

 Mendiola – che oggi a 69 anni si definisce “un semplice pensionato” – è il diplomatico più lontano dall’idea stereotipata che possiamo averne, tra feste, avventure galanti e cioccolatini a cascata. E’ un uomo sobrio e alla mano che ha sempre inteso questo lavoro di prestigio come un servizio per il proprio Paese da compiere con lealtà e spirito democratico, senza restare mai compromesso né con il peronismo né con la dittatura militare e i suoi orrori. In Europa è stato accreditato a Berlino, Londra e Roma (anche in Vaticano). Ha trascorso un lungo periodo di lavoro a Riad, in Arabia Saudita, anche nel difficilissimo periodo del dopo 11 Settembre e da lì ha sviluppato un’ardita e nuova teoria politica basata sui movimenti demografici, economici e urbanistici che, secondo me, riesce a dare una spiegazione importante e calzante a quanto sta accadendo nel mondo arabo. Di questa sua teoria, che ha presentato per linee generali in alcune conferenze e seminari di politica, non ha ancora scritto nulla: “Sono troppo pigro”, ripete allargando le braccia quando gli chiedi qualcosa. Fatto sta che ogni tanto si diverte a presentare i suoi scrittori preferiti cercando di coglierne l’umore e l’atmosfera. E siccome si trova spesso a Modena con la moglie Rosa – sua figlia ha sposato un sassolese – ha organizzato la serata di Rocca Santa Maria.

 

 

 

 

Incontro con Italo Calvino

 

 “Di Borges sappiamo tutto – mi racconta mentre pranziamo da Ermes a Modena – la sua vita è piena di documenti anche visivi. Esistono persino filmati e cd che ci permettono di vedere come leggeva le poesie, ma tutto questo è materiale che spesso non si conosce neppure. Chi legge i suoi libri si accontenta di farlo in solitudine. Invece, una caratteristica di Borges è che scriveva per essere letto a voce alta. Io l’ho sentito da giovane a Buenos Aires. Mi ha impressionato, lo confesso. Ma oggi non voglio certo imitarlo: sarebbe ridicolo. Credo che sia invece importante e bello ascoltare la sua parola come viene scandita quando parla della città e lo fa con quell’accento portegno (così si chiama la parlata di Buenos Aires) e con le parole che si usano in città, in certi barrios”. Mendiola sa di cosa parla: è originario di San Telmo (nella foto in alto: uno scorcio), uno dei quartieri più caratteristici e popolari della vecchia città.

 Per questo Mendiola ha scelto poesie di Borges su Buenos Aires, sull’Argentina e su se stesso. Borges infatti non è mai un poeta che contempla l’ombelico: tutto si tiene legato nei suoi discorsi, anche se prende poi il volo per mondi misteriosi o fantastici. Per questo motivo, presentando il film girato e scaricato su Youtube dallo scrittore sassolese Roberto Valentini, ci si rende conto che Mendiola è un ambasciatore nel più bel senso del termine: è un uomo che porta a noi un’altra cultura, che tra l’altro ci ricorda la nostra cultura, e ci insegna a parlare un linguaggio universale.

 

 

 

 

L1010639 copia copia

Buona visione.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 2

Latest Images

Trending Articles





Latest Images